sabato 15 giugno 2013

Dal DNA nuove prove che i Romani sbarcarono in America prima di Colombo :: Cultural Diagnostic

Dal DNA nuove prove che i Romani sbarcarono in America prima di Colombo :: Cultural Diagnostic

romani america

Nuove prove archeologiche e scientifiche confermano che, ben prima di Cristoforo Colombo, i Romani attraversavano l’Oceano Atlantico e visitavano l’America. Le nuove scoperte sono raccolte nella terza edizione, appena uscita, di “Quando i Romani andavano in America” – conoscenze scientifiche e scoperte geografiche degli antichi navigatori – (Palombi Editore) scritto dal divulgatore scientifico Elio Cadelo. La prova sta nel Dna di farmaci fitoterapici rinvenuti in un relitto romano del primo secolo d.C. davanti alle coste toscane. Ampliando le ipotesi già




Maggiori informazioni http://www.cultural-diagnostic.it/news/dal-dna-nuove-prove-che-i-romani-sbarcarono-in-america-prima-di-colombo/  

aspettando cosa



Forte tempesta solare nel 2015, allerta nell'Occidente


Il catastrofico rischio di una tempesta solare potrebbe lasciare nel 2015 interi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, senza luce per giorni o addirittura mesi.

NEW YORK (WSI) - Uno studio di alcuni ricercatori dell'AER, Atmospheric and Environmental Research, negli Stati Uniti, insieme a quelli del Lloyd's di Londra hanno svelato uno scenario catastrofico in cui la maggior parte dei Paesi dell'Occidente potrebbe rimanere senza luce per giorni, o addirittura mesi, a causa di una tempesta solare che dovrebbe avere il suo picco nel 2015.



Il Telegraph spiega come le particelle espulse dalla nostra stella possono produrre potenti tempeste magnetiche, che andrebbero ad influire negativamente sul funzionamento degli apparecchi elettronici.



Enorme ondate di energia elettrica potrebbero infatti scorrere nelle nostre linee telefoniche o anche nelle reti di trasporto, questo ovviamente manderebbe in tilt tutto il sistema, perché esposto a troppa energia, creando un black out di dimensioni enormi.



Lo scenario più apocalittico potrebbe portare ad una perdita di 2600 miliardi di dollari in soli 5 mesi di blackout.



I periodi di picco delle attività solari avvengono solitamente ogni 150 anni e questa data dovrebbe ricorrere proprio ad inizio 2015.

Un evento del genere porterebbe, ad esempio, i sistemi di controllo degli aerei di volo a fermarsi, metterebbe ko i satelliti che alimentano le reti di telecomunicazioni nel mondo e potrebbe portare al non funzionamento delle apparecchiature elettriche che aiutano a respirare la gente ricoverata in ospedale.



Insomma, una catastrofe senza precedenti.



Secondo i ricercatori le zone più a rischio potrebbero essere la costa degli Stati Uniti, quindi aree come quella di New York e Washington, e la Gran Bretagna, ma molto dipenderà dalla direzione del sole..VOTA L'ARTICOLO


NEW YORK (WSI) - Uno studio di alcuni ricercatori dell'AER, Atmospheric and Environmental Research, negli Stati Uniti, insieme a quelli del Lloyd's di Londra hanno svelato uno scenario catastrofico in cui la maggior parte dei Paesi dell'Occidente potrebbe rimanere senza luce per giorni, o addirittura mesi, a causa di una tempesta solare che dovrebbe avere il suo picco nel 2015.




Il Telegraph spiega come le particelle espulse dalla nostra stella possono produrre potenti tempeste magnetiche, che andrebbero ad influire negativamente sul funzionamento degli apparecchi elettronici.



Enorme ondate di energia elettrica potrebbero infatti scorrere nelle nostre linee telefoniche o anche nelle reti di trasporto, questo ovviamente manderebbe in tilt tutto il sistema, perché esposto a troppa energia, creando un black out di dimensioni enormi.



Lo scenario più apocalittico potrebbe portare ad una perdita di 2600 miliardi di dollari in soli 5 mesi di blackout.



I periodi di picco delle attività solari avvengono solitamente ogni 150 anni e questa data dovrebbe ricorrere proprio ad inizio 2015.

Un evento del genere porterebbe, ad esempio, i sistemi di controllo degli aerei di volo a fermarsi, metterebbe ko i satelliti che alimentano le reti di telecomunicazioni nel mondo e potrebbe portare al non funzionamento delle apparecchiature elettriche che aiutano a respirare la gente ricoverata in ospedale.



Insomma, una catastrofe senza precedenti.



Secondo i ricercatori le zone più a rischio potrebbero essere la costa degli Stati Uniti, quindi aree come quella di New York e Washington, e la Gran Bretagna, ma molto dipenderà dalla direzione del sole..


fonte :http://www.wallstreetitalia.com/article/1584533/blackout/forte-tempesta-solare-nel-2015-allerta-nell-



sabato 1 giugno 2013

VERSO LE STELLE



Viaggio su Marte, la Nasa frena


"Troppe radiazioni anche sulla navicella"I dati raccolti dalla sonda Curiosity confermano i timori degli scienziati: i livelli rilevati sono superiori ai limiti previsti. Cancro, danni al sistema nervoso centrale e malattie cardiovascolari sarebbero tra i rischi. Per scongiurarli bisogna riprogettare le navicelle spazialiLo leggo dopo

Il rilevatore di radiazioni installato su Curiosity (reuters)

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nasa, spazio, Marte, astronauti, radiazioni LA NASA, l'ente spaziale americano, ha scoperto un nuovo ostacolo per la conquista di Marte, rendendo di fatto impossibile l'esplorazione del pianeta. Gli astronauti in orbita sarebbero, infatti, esposti a una quantità di radiazioni superiore ai limiti accettabili per la vita. Avrebbero gravissimi danni alla salute, dal rischio cancro alle malattie cardiovascolari fino alla demenza. Sono i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Science dopo l'analisi dei dati della sonda Curiosity atterrata otto mesi fa su Marte per cercare gli habitat che avrebbero potuto ospitare in passato forme di vita microbiologiche.



I livelli misurati indicano che gli astronauti riceverebbeero una quantità di radiazioni di circa 660 millisieverts durante un viaggio di un anno, il più veloce possibile con le attuali navicelle spaziali. In pratica, "sarebbe come farsi una tac completa ogni cinque giorni", spiega Cary Zeitlin, della Space Science and Engineering Division del Southwest Research Institute che ha elaborato i risultati. Senza contare i danni aggiuntivi di un possibile atterraggio sulla superficie.



La quantità di un Sievert accumulata nel tempo aumenta del 5 per cento il rischio di sviluppare un cancro fatale. La Nasa ha stabilito come limite accettabile una soglia di rischio del 3 per cento per gli abitanti della stazione spaziale internazionale, situata a 400 chilometri di distanza dalla Terra: in sei mesi di lavoro, gli astronauti ricevono un dosaggio di circa 100 millisieverts: "Anche nell'ipotesi della

missione più breve possibile su Marte, siamo pericolosamente vicini ai limiti di salute stabiliti per i nostri astronauti", ha riconosciuto Richard Williams, ufficiale medico capo della Nasa.



L'agenzia spaziale americana è già alla ricerca di una soluzione. Nuove tecnologie potrebbero accelerare la velocità dei viaggi e quindi ridurre il periodo di esposizione. Oppure, utilizzare materiali più resistenti alle radiazioni per le carene delle navicelle e costruire all'interno di esse speciali rifugi per proteggere l'equipaggio al momento delle eruzioni solari, quando la quantità di particelle di energia rilasciate sale esponenzialmente. Tuttavia, per contrastare i raggi cosmici galattici, presenti in gran quantità nello spazio extraterrestre, che riescono a penetrare anche nel più duro dei metalli non ci sarebbe nulla da fare.



Il problema non è nuovo. Alcuni anni fa era arrivato un altro allarme, lanciato dal medico americano jim Joseph: secondo il dottore le radiazioni hanno un impatto molto negativo sul cervello umano, accelerando i processi degenerativi tipici della vecchiaia, a partire dalla perdita della memoria fino alla demenza.

FONTE :http://www.repubblica.it/scienze